Riconosciuto l’indennizzo per infortunio sul lavoro a lavoratrice in smart working

L’INAIL, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, ha di recente riconosciuto l’indennizzo per infortunio sul lavoro ad una lavoratrice di Treviso inciampata accidentalmente su di un gradino mentre si trovava in casa in modalità di “lavoro agile” o di “smart working”, condizione di lavoro presente oramai in molte aziende e diffusasi specie nell’ultimo periodo di pandemia mondiale ( https://www.assistenzalegalesinistri.it/blog/infortunio-sul-lavoro-indennizzo-inail-risarcimento-del-danno-biologico/ ).

La lavoratrice di Treviso, infortunatasi a seguito del sinistro, si procurò gravi danni permanenti tali da costringerla a recarsi in Ospedale, a cui seguì denuncia all’Ente assistenziale e successivo riconoscimento dell’indennizzo ad opera dell’Inail.

Tale riconoscimento, in uno scenario lavorativo in continua evoluzione,  rappresenta un importante precedente e punto fermo già preceduta da un comunicato Inail del 02.02.2021 con il quale l’Ente Assistenziale comunicava la possibilità di denunciare online gli infortuni sul lavoro per nuove “categorie” di lavoratori quali i rider, gli studenti-lavoratori e, per l’appunto, i lavoratori “agili” e che affonda le sue radici in precedenti interventi legislativi, in primis la legge n.81/2017,  “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” che estende la copertura assicurativa anche ai lavoratori in modalità di lavoro agile comprendendo anche il caso di infortunio in itinere ovverossia allorquando il lavoratore si infortuni “…..durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello prescelto per lo svolgimento della prestazione lavorativa all’esterno dei locali aziendali………….quando la scelta del luogo della prestazione sia dettata da esigenze connesse alla prestazione stessa o dalla necessità del lavoratore di conciliare le esigenze di vita con quelle lavorative e risponda a criteri di ragionevolezza”.

Ed infatti, il lavoratore che lavora in “smart working”, può anche , previa indicazione al proprio datore di lavoro, decidere di lavorare in un luogo diverso dalla propria casa (ad esempio per motivi di spazio lavorare in una seconda casa o in biblioteca) godendo sempre appieno della copertura assicurativa ad opera dell’Inail.